Tipologie di rottura tendinea e contesti di insorgenza
Le rotture del tendine possono interessare diversi distretti corporei. Tra le più comuni si annoverano:
- Tendine d’Achille
- Cuffia dei rotatori (spalla)
- Tendini del ginocchio
- Tendini del gomito
- Tendini flessori del polso e del pollice
La lesione può verificarsi in diverse circostanze, tra cui:
- Trauma diretto (es. impatto violento su un’articolazione)
- Contrazione muscolare improvvisa e intensa
- Sovraccarico funzionale dovuto a microtraumi ripetuti
- Degenerazione tendinea legata all’età o a patologie croniche
- Uso di farmaci che compromettono la salute tendinea
Ogni situazione va esaminata singolarmente per determinare l’origine traumatica o degenerativa della lesione.
Quando si può ottenere un risarcimento per un tendine rotto
Il risarcimento per rottura di un tendine è previsto quando l’evento lesivo è riconducibile alla responsabilità di un terzo o rientra nelle tutele previste da contratti assicurativi o normative specifiche. Le situazioni più frequenti includono:
- Infortuni sul lavoro: l’evento deve essere avvenuto durante l’attività lavorativa e in relazione a essa. La denuncia va presentata all’INAIL, che si occuperà della valutazione del caso.
- Incidenti stradali: la lesione deve essere connessa al sinistro. Il risarcimento può essere richiesto all’assicurazione del responsabile, allegando idonea documentazione medica.
- Infortuni sportivi: quando ad esempio derivano da comportamenti anomali di terzi o da carenze strutturali, oppure quando è presente un assicurazione sportiva che tutela anche da infortuni.
- Cadute in luoghi pubblici o privati: se provocate da mancata manutenzione o condizioni di pericolo non segnalate, si può ipotizzare la responsabilità del proprietario o gestore.
- Malasanità: nel caso in cui la rottura del tendine sia stata causata o aggravata da una diagnosi errata o da un trattamento inadeguato.
In ogni caso, il riconoscimento del diritto al risarcimento dipende dalla dimostrazione del nesso causale tra l’evento e la lesione.
Calcolo del risarcimento e criteri di valutazione
Il risarcimento a seguito di una rottura del tendine viene solitamente determinato sulla base di vari parametri, tra cui:
- Invalidità temporanea: corrisponde al periodo in cui il soggetto è stato totalmente o parzialmente inabile. Ad esempio, i giorni di inabilità totale possono essere risarciti con un importo giornaliero standard, variabile secondo le tabelle applicate.
- Invalidità permanente: qualora restino postumi invalidanti, viene assegnata una percentuale di invalidità. Il valore economico di ciascun punto di invalidità viene calcolato secondo specifiche tabelle, tenendo conto dell’età del danneggiato.
- Danno morale: si tratta del pregiudizio non patrimoniale legato alla sofferenza psico-fisica. Solitamente viene riconosciuto in una percentuale proporzionale al danno biologico.
- Spese mediche: vengono risarcite quelle effettivamente sostenute e documentate (es. fisioterapia, esami diagnostici, farmaci).
Questi criteri si applicano nella maggior parte dei casi, ma ogni situazione va esaminata singolarmente.
Come ottenere un risarcimento
Per ottenere un risarcimento per un tendine rotto, è importante affrontare la procedura con attenzione, partendo dalla raccolta puntuale di tutta la documentazione medica e probatoria. Referti medici, certificati specialistici, eventuali radiografie o esami diagnostici devono essere conservati fin da subito. Può inoltre essere utile fotografare il luogo in cui è avvenuto l’evento o raccogliere eventuali testimonianze. A seconda della natura dell’infortunio, sarà necessario informare l’assicurazione, il datore di lavoro e l’INAIL oppure l’amministrazione o il gestore del luogo in cui si è verificato l’incidente.
In molti casi diventa essenziale effettuare una perizia medica, soprattutto quando la quantificazione del danno effettuata dalla controparte assicurativa o da altri soggetti appare incongruente rispetto alla reale entità delle lesioni riportate.
Questo documento, redatto da un medico legale, contiene la descrizione della lesione, la valutazione dell’invalidità e l’eventuale nesso causale con l’evento. La perizia costituisce, nella maggior parte dei casi, il fondamento tecnico su cui si basa la richiesta risarcitoria.
Una volta in possesso della perizia e della documentazione necessaria, è possibile inviare la richiesta di risarcimento alla compagnia assicurativa o al soggetto responsabile. L’esito può consistere in un accordo economico oppure, in caso di mancato riconoscimento della responsabilità o contestazione dell’entità del danno, può rendersi necessario un contenzioso giudiziale.
Ricevi il parere di un medico legale specializzato per quantificare il risarcimento che ti spetta